LA VERA MALATTIA È LA MUSICA!
Marco Voleri, livornese doc, classe 1975, vanta un curriculum ed una carriera professionale di altissimo livello. Ha deciso di inseguire il suo “sogno incosciente” come lui lo definisce, lasciando il suo lavoro a tempo indeterminato in un negozio di materiale elettrico e dedicando tutto se stesso alla passione della sua vita, il canto e la musica classica.
Tutto inizia con il diploma in canto al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida del Maestro Delfo Menicucci. Successivamente viene selezionato per un corso di perfezionamento presso l’Accademia del Teatro della Scala di Milano, tenuto dal Maestro Carlo Gaifa. Studia dizione e recitazione con Enzina Conte e partecipa a Masterclass di repertorio operistico con maestri del calibro di Mietta Sighele, Veriano Lucchetti, Janos Acs, Bruno De Simone, Enzo Dara, Renato Bruson, Gabriella Ravazzi, Mariella Devia. Si è perfezionato preso l’Accademia del Belcanto di Modena seguito dalla Maestra Mirella Freni.
LA VERA MALATTIA È LA MUSICA!
Marco Voleri, livornese doc, classe 1975, vanta un curriculum ed una carriera professionale di altissimo livello. Ha deciso di inseguire il suo “sogno incosciente” come lui lo definisce, lasciando il suo lavoro a tempo indeterminato in un negozio di materiale elettrico e dedicando tutto se stesso alla passione della sua vita, il canto e la musica classica.
Tutto inizia con il diploma in canto al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida del Maestro Delfo Menicucci. Successivamente viene selezionato per un corso di perfezionamento presso l’Accademia del Teatro della Scala di Milano, tenuto dal Maestro Carlo Gaifa. Studia dizione e recitazione con Enzina Conte e partecipa a Masterclass di repertorio operistico con maestri del calibro di Mietta Sighele, Veriano Lucchetti, Janos Acs, Bruno De Simone, Enzo Dara, Renato Bruson, Gabriella Ravazzi, Mariella Devia. Si è perfezionato preso l’Accademia del Belcanto di Modena seguito dalla Maestra Mirella Freni.
LA CARRIERA
Ha frequentato e preso parte alla prestigiosa Accademia Lirica del Rotary International sotto la guida del Maestro Montanari. Ha collaborato e collabora con pianisti accompagnatori e concertisti di fama mondiale, tra cui i M° Gabriele Baldocci, Bruno Canino, Roberto Prosseda, Daniel Rivera, Roberto Negri e Marcello Guerrini.
Nel corso degli anni, Marco, si è esibito nei più grandi e prestigiosi teatri in Italia e all’estero interpretando più di 40 ruoli operistici e oltre 100 programmi concertistici oltre, come già detto, in Italia anche in Europa Sudamerica, Sudafrica ed Oriente.
È stato diretto da registi di fama mondiale come Franco Zeffirelli, Beppe De Tomasi, Antonello Madau Diaz, Pierluigi Pizzi, Renzo Giacchieri, Renato Bruson, Walter Pagliaro, Nall e direttori come Gianluigi Gelmetti, Bruno Bartoletti, Miguel Gomez Martinez, Michele Mariotti, Daniele Callegari, Elio Boncompagni, Patrick Fourniller, Gustav Khun, Marco Boemi.
LA CARRIERA
Ha frequentato e preso parte alla prestigiosa Accademia Lirica del Rotary International sotto la guida del Maestro Montanari. Ha collaborato e collabora con pianisti accompagnatori e concertisti di fama mondiale, tra cui i M° Gabriele Baldocci, Bruno Canino, Roberto Prosseda, Daniel Rivera, Roberto Negri e Marcello Guerrini.
Nel corso degli anni, Marco, si è esibito nei più grandi e prestigiosi teatri in Italia e all’estero interpretando più di 40 ruoli operistici e oltre 100 programmi concertistici oltre, come già detto, in Italia anche in Europa Sudamerica, Sudafrica ed Oriente.
È stato diretto da registi di fama mondiale come Franco Zeffirelli, Beppe De Tomasi, Antonello Madau Diaz, Pierluigi Pizzi, Renzo Giacchieri, Renato Bruson, Walter Pagliaro, Nall e direttori come Gianluigi Gelmetti, Bruno Bartoletti, Miguel Gomez Martinez, Michele Mariotti, Daniele Callegari, Elio Boncompagni, Patrick Fourniller, Gustav Khun, Marco Boemi.
DA QUANDO SONO OBBLIGATO A VEDERE IL BICCHIERE MEZZO PIENO DI QUESTA VITA
RESPIRO SPESSO COSE BELLE, INCONTRI INTENSI, ENERGIA POSITIVA
E VOGLIA DI COMBATTERE FINO ALL’ULTIMA GOCCIA.
PERCHÉ NON È IMPORTANTE VINCERE O PERDERE, MA ARRIVARE A FINE GIORNATA
E SAPERE CHE LE ABBIAMO PROVATE TUTTE PER PORTARE A CASA IL RISULTATO.
QUESTO SI CHIAMA VIVERE E NON SOPRAVVIVERE.
Esperienze
Il 2006 lo vede vincitore del Premio Speciale Pagliacci al XII Concorso Internazionale Riccardo Zandonai di Riva del Garda e sempre nello stesso anno si aggiudica il ruolo di Bardolfo nel Falstaff al concorso Rocca delle Macie.
Nel 2007 ottiene il ruolo di Duca di Mantova in “Rigoletto”, diretto da Fabrizio Maria Carminati vincendo il concorso “Primo Palcoscenico 2007”.
Anni ricchi di esperienza e di grandi successi come il 2008, che vede Marco debuttare al teatro La Fenice di Venezia con “Death in Venice” di B. Britten o, sempre nello stesso anno, al Teatro della Scala di Milano interpretando come solista Don Curzio ne “Le Nozze di Figaro” di W. A. Mozart.
Nel 2011, al Seul Centre Arts affiancato dal soprano Mariella Devia, canta “la Traviata” di G. Verdi.
Nel 2012 tiene dei concerti di gala in Lussemburgo e in Germania e sempre nello stesso anno, canta ne “La Bohème” al Teatro Alla Scala di Milano per la regia di Franco Zeffirelli.
Nel 2013 allo Xinghai Concert Hall di Canton in Cina, canta “Rigoletto” di G. Verdi.
Nel 2014 al 60° Festival Pucciniano interpreta l’imperatore in “Tourandot”.
Ma, è tornando indietro di un anno, nel 2013 che avviene vero colpo di scena, in cui Marco decide di alzare il sipario sulla sua vita privata, scrivendo il libro autobiografico Sintomi di Felicità – La mia passione per il canto contro la malattia ( Sperling & Kupfer editore).Nessuno sapeva della malattia di Marco , la Sclerosi Multipla. Fino al momento in cui decide di raccontarlo a tutti scrivendo il suo libro. Ci mette l’anima tirando fuori tutto quello che aveva dentro facendolo per se stesso ma soprattutto per dare un segnale di apertura, togliendosi quella maschera che fino a poco prima aveva indossato per paura dei pregiudizi, di perdere tutto ciò che aveva costruito negli anni precedenti con tanto sacrificio e per far si che la sclerosi multipla non venisse etichettata solatnto come una malattia invalidante.”